Microssigenatore ENO2
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Il microssigenatore ENO2 consente di dosare l’ossigeno con estrema precisione (peso su volume) e in tre modi diversi secondo le necessita
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PER QUESTO MICROSSIGENATORE E’ NECESSARIO RICHIEDERE UN PREVENTIVO
MICROSSIGENATORE ENO2
La fase di affinamento di un grande vino rappresenta un passaggio tecnologico delicato e obbligato, al fine di ottenere evoluzioni chimiche-fisiche che ne caratterizzano il quadro organolettico. Questi
profondi cambiamenti qualitativi sono determinati dagli elementi del vino sensibili all’ossigeno. L’utilizzo dell’ossigeno in forma ragionata consente all’enologo di provocare una serie di eventi biologici tali da migliorare il vino dal punto di vista organolettico e della stabilita’.
Il microssigenatore ENO2 consente di dosare l’ossigeno con estrema precisione (peso su volume) e in tre modi diversi secondo le necessita’:
• Dose singola consente di erogare una quantita’ in mg/l di ossigeno in modo veloce (1/4 ore) (es in fase di vinificazione dei vini rossi per stabilizzarne il colore).
• Macrossigenazione permette di selezionare il dosaggio di ossigeno in mg/l diffuso nel vino in 1 giorno (es attivare le fermentazioni).
• Microssigenazione e’ la scelta che ci consente il dosaggio dell’ossigeno in mg/l/mese (es diminuire l’astringenza del vino). Di seguito vi proponiamo un elenco di situazioni dove risulta opportuno l’impiego dell’ossigeno per migliorare i mosti e i vini:
• Attivazione dei lieviti all’avvio della fermentazione o in caso di arresti fermentativi, stabilizzazione del colore in fase di follatura, iperossidazione di mosti in pre-fermentazione.
• Strutturazione dei vini a fine fermentazione, simulazione di travasi e arieggiamenti, evitare la formazione di composti solforati.
• Armonizzazione di vini tannici, riduzione di gusti e odori erbacei, ottenimento di vini piu’morbidi, stabilizzazione del colore, prevenzione delle riduzioni, attivazione dei processi enzimatici naturali,
aumento del gradiente gustativo.
Esistono controindicazioni all’uso dell’ossigeno che sono determinate dalla composizione del vino e da agenti fisici. Come tutte le cose anche l’ossigeno deve essere impiegato con buon senso e sapienza.
E’ sconsigliato l’uso di questa tecnologia a temperature inferiori ai 14°C. Queste condizioni limite aumentano notevolmente la solubilita’ del gas nel vino. Il rischio sarebbe quello di ossidare anziche’ ossigenare.
L’altro fattore importante riguarda il dosaggio dell’ossigeno: quanto O2 dosare in relazione al risultato ricercato in un determinato vino. L’ossigeno reagisce chimicamente con i composti recettori del vino. La soluzione sicura richiede una analisi chimica che quantifichi la presenza delle sostanze recettive dell’ossigeno. Un calcolo chimico ci permettera’ di stabilire la dose di ossigeno richiesta. Nella maggior parte dei casi l’enologo si affida all’esperienza e al proprio apparato
degustativo. In ogni caso, avviata l’ossigenazione, è fondamentale la costante e periodica degustazione, l’unico aspetto importante che ci permette di cogliere le armonie e le fragranze che piu’ ci aggradano.
Il gruppo Art Enology ha compiuto sperimentazione e ricerca in questo campo. ENO2 e’ la nostra risposta semplice e precisa alle esigenze dei tecnici produttori. Abbiamo cercato in poche righe di fornire gli spunti salienti di un argomento estremamente complesso sul quale esistono interi trattati. Per ogni necessita’ o chiarimento contattate il servizio clienti Art Enology.
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